Primo passaggio
Il 15 agosto 1971 Richard Nixon decretò la fine del “Gold Dollar Exchange Standard”
Ovvero la fine della convertibilità del denaro in oro
Questo comportava importanti cambiamenti
Nulla più limitava l’emissione, perchè il denaro che fino ad allora veniva emesso sulla base dell’oro posseduto,non aveva più questo vincolo.
Quindi in teoria si poteva emettere quanta denaro si voleva.
Quel denaro però non possedeva più quel valore che gli veniva trasmesso dall’oro,
in precedenza si perché ci saremmo potuti presentare in banca e chiedere di cambiare quel pezzo di carta con l’equivalente in oro , da quella data non era più possibile, il denaro era divenuto un semplice pezzo di carta che valeva non per il suo valore oggettivo, pressoché nullo,
ma per una semplice convenzione.
Gli Stati davano corso legale , quindi accettazione al denaro come mezzo di pagamento.
Ma cosa è allora che da valore a quel pezzo di carta, oltre alla convenzione?
Per spiegarlo farò un semplice esempio;
se Mario Draghi stampa denaro su un isola deserta cosa vale quel denaro?
Ovviamente niente perché non ci potremmo acquistare nulla.
Se sull’isola arrivano un pescatore ed un coltivatore di banane,
che grazie al loro lavoro producono merci,
quel denaro quasi magicamente acquisisce valore.
Il pescatore ed il produttore di banane, per convenzione, scambieranno le loro merci usando quel denaro,
ma se togliamo di nuovo da questo circolo economico i due produttori ,
il denaro torna a valere nulla.
Grazie a questa semplice constatazione si capisce che la banca,
che stampa pezzi di carta come una tipografia ,
non può più dirsi proprietaria del valore rappresentato su quei pezzi di carta , poniamo 100 Euro,
il denaro è divenuto un unità di misura del valore delle merci,
come il metro lo è per la lunghezza.
Quindi non può più dire questi 100 Euro che ho stampato sono miei quindi te li presto.
Oggi il valore del denaro nasce dalla produzione di merci e servizi
dunque apparterrebbe in modo ovvio ai produttori, ai cittadini, ai lavoratori, agli imprenditori,
insomma allo Stato in tutte le sue componenti produttive.
in quanto , come visto con l’esempio,
solo la produzione di beni e servizi giustifica l’emissione di denaro,
per questo il denaro deve essere accreditato a chi produce beni e servizi e non addebitato come avviene oggi,
la banca dovrebbe solo ricevere un compenso tipografico.
Tanto per dare un idea una banconota costa alla produzione 30 centesimi circa.
Adesso con questi presupposti riprendiamo il filo del ragionamento .
Nel 1971 il nostro debito pubblico era la cifra,
che oggi definiremo irrisoria, di 16 miliardi e 145 milioni
(dati Banca d’Italia e valore convertito in euro)
Secondo passaggio
nel luglio del 1981 con l’ultima collocazione di titoli di stato,
avvenne il divorzio fra Banca d’Italia e il Ministero del Tesoro :
In concertazione fra il Ministro del Tesoro Andreatta e l’allora Governatore di Banca d’Italia Ciampi avvenne questa separazione
Fino a questa data Banca d’Italia era un istituto di diritto pubblico a maggioranza pubblica (come previsto dall’articolo 3 dello statuto) e aveva nei confronti dello Stato vari obblighi,
fra i quali sottolineo il più importante, ovvero l’obbligo di acquistare tutti i titoli di stato che venivano emessi e quindi di finanziare il deficit dello Stato.
Nei 10 anni fra il 71 e l’81 la rimozione del vincolo aureo aveva fatto si che si potesse finanziare la crescita del paese ed aumentarne il benessere dei cittadini attraverso una maggiore emissione di denaro,
esattamente il contrario di quello che accade oggi,
denaro bloccato nelle banche e recessione.
Il debito era si salito a 142 miliardi dai 16 del 1971,
perché lo Stato finanziava la crescita attraverso l’emissione,
come normalmente dovrebbe essere.
Il debito che si era creato, era un debito contratto con un Istituzione di proprietà dello Stato stesso,
Banca d’Italia,
una sorta di partita di giro, una mera scrittura contabile, insomma un piccolo falso debito,
Terzo passaggio
nel 1992 con la legge 35/1992 viene privatizzata Banca d’Italia
Questa legge vede protagonista l’allora Ministro del Tesoro Guido Carli , guarda caso ex governatore Banca D’Italia.
Con la cessione a privati dei 3 principali gruppi bancari, Comit ,Credito Italiano e Banco di Roma che garantivano la maggioranza pubblica, l’Istituto di palazzo Koch, diveniva privato (al 95%), in barba al vigente statuto che lo proibiva..
In questo periodo fra il 1981 ed il 1992, la rimozione dell’obbligo di acquistare i titoli per Banca D’Italia , aveva fatto si che per finanziare il deficit pubblico lo stato dovesse ricorrere al mercato, ovvero ai privati ,sottolineo che sul mercato primario dei titoli di stato, gli unici “acquirenti autorizzati”, sono primarie Banche commerciali ed Istituzioni finanziarie private, ne cito alcune;
IMI , Monte dei Paschi,Unicredit, Goldman Sachs, Merryl Linch ecc ecc ,
Si nel mezzo c’è anche la famosa o forse sarebbe meglio dire famigerata Goldman Sachs
In questo periodo il nostro debito pubblico era passato dai 142 miliardi a 850 miliardi.
Si è vero lo sviluppo ed il benessere della nostra società avevano continuato a crescere ma……..
Si c’è un ma grosso come un grattacielo , quel “piccolo falso debito” come lo avevamo chiamato prima si era trasformato, grazie alla privatizzazione di Banca d’Italia ed al passaggio obbligato al mercato privato per finanziare lo Stato, in un “grande vero debito”.
Ecco spiegata la truffa
Lo stato ha ceduto la propria sovranità monetaria a delle istituzioni private,
trasformando la capacità di produrre e quindi di creare vera ricchezza
in un mostruoso controsenso, dove più produci ricchezza, più ti indebiti e più diventi povero.
La sovranità monetaria rappresenta la quasi totalità di quella sovranità che appartiene al cittadino, come cita l’articolo 1 comma 2 della nostra Costituzione.
Quasi totalità perché se ci pensiamo bene , la stragrande maggioranza delle decisioni di un governo è di carattere economico, quindi senza sovranità monetaria quale sovranità abbiamo ?
Siamo dunque di fronte ad una palese violazione della nostra costituzione, a nessun politico era permesso cedere la nostra sovranità.
Pensate che c’è un articolo del codice penale il n° 241 “Attentato all’indipendenza dello Stato” che dice:-“Chiunque commetta un fatto diretto a sottoporre il territorio dello Stato o una parte di esso alla sovranità di uno stato straniero, ovvero a menomare l’indipendenza dello Stato, è punito con l’ergastolo. “
Non vi pare che sia quello che sta accadendo ???
La BCE che ci impone diktat, la Merkl che mette veti a politiche monetarie per la crescita,non sono questi atti una menomazione della nostra indipendenza ???
I successivi passaggi accordo di Mastricht , la creazione della BCE, dell’Euro, sono stati passaggi che hanno contribuito ad allontanare il problema che si era creato, dai confini nazionali, da eventuali controlli democratici, da vincoli costituzionali, affidandoli con un trattato internazionale ad istituzioni completamente disgiunte da qualunque forma di democrazia dei paesi appartenenti all’unione.
Tramite altri trattati si sono vietati gli aiuti di Stato, si è proibito alla BCE di acquistare titoli di Stato ,anche se ultimamente li ha acquistati, sul mercato secondario però, ovvero dalle banche prima citate. E così si arriva ad uno Stato che per finanziare la ricchezza e il benessere che lui crea è costretto sistematicamente a ricorrere al debito, ovvero alla carta che il sistema bancario crea , avvolgendosi sempre di più in una spirale di debito senza fine.